giovedì 14 aprile 2011

APPLICAZIONI PER L'INDUSTRIA DELL'IMBOTTIGLIAMENTO

Nell'industria del packaging, niente è più importante del mantenere ottime tempistiche e insieme perfetti risultati. E BALLUFF ha lo strumento giusto!

Nell'industria, la fase finale della produzione, con il packaging automatico, ha goduto di grandi vantaggi, tra cui uno straordinario aumento della rapidità - e con essa, della produttività. Tuttavia, per mantenere insieme a tale rapidità il livello di qualità necessario, occorrono strumenti che verifichino in tempo reale la conformità dei prodotti, e sappiano scartare quelli confezionati in modo errato.

Con un'applicazione che trova, ad esempio, ottima collocazione nelle linee di imbottigliamento, BALLUFF propone un metodo completamente automatizzato per verificare la presenza - ed il corretto posizionamento - dei tappi di plastica. La linea diviene capace di scartare i prodotti non conformi, e insieme di operare ad alta velocità, per un risultato straordinario!



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PRODOTTO DEL MESE - MISURATORE DI PORTATA ELETTROMAGNETICO ENDRESS+HAUSER

Ad una tecnologia con 50 anni d'applicazione come la misura di portata magnetica si richiede un'affidabilità totale. E ENDRESS HAUSER centra il bersaglio!

Quando un liquido elettricamente conducibile attraversa un campo magnetico, nel liquido stesso si stabilisce una tensione proporzionale alla velocità del liquido stesso. E' una legge fisica - ma è soprattutto la base che permette la misurazione della portata di una vastissima varietà di liquidi nel campo industriale.

Che sia nel settore delle acque reflue, nell'industria chimica, o in quella alimentare, il sistema di misurazione offerto da ENDRESS HAUSER garantisce precisione, sicurezza totale (grazie ad un sistema di autodiagnostica), facile messa in servizio - e una robustezza a tutta prova, tanto da essere utilizzato perfino nel difficile ambiente delle miniere!
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mercoledì 6 aprile 2011

3 - L'OROLOGIO DELL'ELEFANTE

Il tempo! Nessun altro concetto è altrettanto sfuggente e insieme tanto essenziale, e per questo così affascinante; e misurarlo, con precisione e costanza, è stata una sfida per molti secoli. Oggi vedremo una soluzione straordinaria a questa esigenza: un orologio automatico che risale al periodo d'oro dell'automazione Araba - fra il 1100 e il 1200.

Il meccanismo è opera di una figura di importanza capitale
 nella storia dell'ingegneria Araba: Al-Jazari, capo ingegnere al palazzo di Artuklu e autore del Libro della Conoscenza degli Ingegnosi Dispositivi Meccanici un'opera fondamentale per la storia dell'automazione e della robotica. E non si può certo dire che l'Orologio dell'Elefante non sia all'altezza di un padre tanto celebre!

L'aspetto dell'Orologio è di sicuro impressionante: una grande statua di elefante, cavalcato dal suo Mahout. Sulla groppa della bestia poggia una torre, in cima alla quale s'affaccia un'altra figura. Un serpente, o drago, si sta arrampicando sulla torre; e sul tetto è appollaiato un grande uccello, forse una leggendaria Fenice.
Il cuore del meccanismo è tuttavia un semplice serbatoio d'acqua, nascosto all'interno dell'elefante.In questo galleggia una ciotola forata, che naturalmente si riempie lentamente, ed è calibrata per affondare, esattamente, in mezz'ora. E a tale intervallo i meccanismi dell'orologio si attivano:

- affondando, la ciotola agisce su delle corde, che rilasciano una pesante sfera di metallo nella bocca del Drago. Questa figura, a sua volta, si sposta in avanti, e risolleva sul pelo dell'acqua la ciotola, in modo da ricaricare il sistema;
- nel frattempo, un secondo sistema di corde agisce sulla figura in cima alla torre, facendole alzare la mano destra o sinistra, a seconda che segni una mezz'ora o un'ora esatta;
- contemporaneamente, il conduttore dell'elefante, o mahout, batte su un tamburo, e la fenice sul tetto della torre emette un richiamo;
- infine, il Drago torna nella posizione originaria; il sistema è di nuovo carico.

Tutto questo ciclo si ripete automaticamente, con precisione, fino a che vi sono sfere di metallo nell'apposito alloggiamento. Ma è ancora di maggior valore considerare come il meccanismo prevedesse una regolazione quotidiana per tenere conto della lunghezza variabile delle ore di luce nel corso dell'anno; per far questo, un secondo serbatoio d'acqua era collegato al primo, attraverso un regolatore di flusso: un galleggiante calibrato per far sì che il sistema battesse le ore esatte, ogni giorno. Si tratta di un sistema che vedrà grandissima diffusione, ad esempio nelle caldaie dei motori a vapore - ma solo durante la Rivoluzione Industriale, nel diciottesimo secolo, più di cinquecento anni più tardi!