giovedì 13 gennaio 2011

AHMAD IBN MUSA IBN SHAKIR - 850 AD

Figlio di un ex-Bandito divenuto Astrologo personale di un califfo, e fratello di un celebre Astronomo e di un famoso Matematico, Ahmad ibn Musa Ibn Shakir ha le origini avventurose che ne fanno decisamente un personaggio con tutte le carte in regola per essere un protagonista.  Lavorò infatti (diventando esperto d’Ingegneria) insieme ai due fratelli alla Casa della Saggezza, la grandissima Biblioteca che a Baghdad fu il centro del sapere nell’Islam del nono secolo.
 
E i tre, noti collettivamente come i  “Banu Musa”, ossia “i figli di Musa”, sono gli autori, singolarmente, di libri di importanza straordinaria per l'età dell'oro della scienza Araba, chi per l'Astronomia (Abu'Jafar Muhammad, che ipotizzò che le leggi fisiche fossero identiche in ogni punto del cosmo, e postulò l'esistenza di una forza di attrazione fra i corpi celesti, secoli prima di Newton), chi per la Geometria e la Matematica (al-Hasan, che scrisse un 'opera sulle proprietà dell'Ellisse) e soprattutto, insieme, con il particolare contributo del nostro Ahmad, di un libro straordinario, nel quale descrivono un centinaio di meccanismi, dispositivi ed automi, e che è intitolato Il Libro dei Dispositivi Ingegnosi .
E non parliamo soltanto di curiosità, o oggetti d'interesse meramente passeggero: la ricerca nel campo dell'Automazione, nell'Arabia antica, mirava soprattutto alla realizzazione di obiettivi pratici, che veramente migliorassero le condizioni di vita di chi vi si affidasse. E nel Libro troviamo progetti che sono vera fantascienza per il nono secolo:
-        controlli di flusso tramite valvole
-        benne simili a quelle delle nostre dragatrici moderne
-        un suonatore di flauto completamente automatico (probabilmente la prima macchina programmabile della storia: vedremo nel nostro prossimo appuntamento un'evoluzione di questa idea con risultati assolutamente spettacolari)
-        maschere a gas
-        e non ultimo, un organo automatico ad acqua, che suonava in base al programma contenuto... su dei cilindri con dei pioli sporgenti, che ruotando attivavano i tasti. Vi ricorda qualcosa? Per esempio i carillon... oppure i pianoforti automatici dei film western? Avete ragione: quel meccanismo a cilindri rimase per dieci secoli il metodo per riprodurre musica autonomamente.

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