giovedì 13 gennaio 2011

LEONARDO DA VINCI - 1450 AD

1) LE INVENZIONI CIVILI 
Il Vasari così parla di lui:
“Fece disegni di mulini, gualchiere, ed ordigni, che potessero andare per forza d' acqua, [...]Ed ogni giorno faceva modelli, e disegni da potere scaricare con facilità monti, e forargli per passare da un piano a un altro, e per via di lieve, e d' argani, e di vite mostrava potersi alzare, e tirare pesi grandi : e modi da votar porti, e trombe da cavare da' luoghi bassi acque ; che quel cervello non restava mai di ghiribizzare ; de' quali pensieri, e fatiche se ne vede sparsi per l' arte nostra molti disegni, ed io n' ho visti assai. “
 
Dopo tanto viaggiare, nel tempo e nello spazio, dalla Grecia Antica, ad una Cina quasi leggendaria, all'Arabia favoleggiata in mille racconti, siamo arrivati a casa, in Italia, e nel periodo forse più fulgido della nostra Storia, il Rinascimento. E ad accoglierci troviamo l'inventore per antonomasia, il genio, l'uomo del ­Rinascimento per definizione: Messere Leonardo da Vinci.  Tanto fu il suo ingegno che noi parleremo soltanto di alcune delle sue applicazioni, di pochi dei suoi progetti; e anche così dovremo dividere il discorso in un paio di appuntamenti, per rendergli minimamente giustizia.
 
Cominceremo allora oggi dalle applicazioni civili e scientifiche del lavoro di Leonardo, come quelle che il Vasari cita ammirato nelle sue Vite fra un aneddoto e l'altro. Pur non esistendo, all'epoca, né diritto d'autore né brevetti, ed essendo quindi ben complesso ricostruire quali delle invenzioni di Leonardo siano poi passate nell'uso comune, sappiamo che Leonardo realizzò, ad esempio, un avvolgitore di bobine automatico, una macchina per saggiare la resistenza alla tensione del filo metallico, e un apparato per molare le lenti – dove un unico ingranaggio ruota, ad una velocità fissata, sia il piano su cui poggia la lente sia la mola stessa. Del resto Leonardo è maestro innanzitutto di meccanica; altra prova ne è, ad esempio, il suo lavoro sulle barche. Si dedicò infatti molto al problema di rendere più facile e spedita la navigazione, e progettò un sistema di ingranaggi che, azionato dall'uomo, avrebbe moltiplicato la velocità, agendo su delle pale rotanti, fino a permettere di raggiungere gli ottanta chilometri orari – un risultato di tutto rispetto, e che fu ripreso nei grandi battelli fluviali a ruote dell'ottocento.
Ma ricordiamolo, non c'erano solo applicazioni civili e pacifiche per il genio di Leonardo: molto spesso i suoi mecenati e committenti gli chiesero non di sviluppare ponti e canali come sognava, (come il ponte a campata unica di 240 metri che il Sultano di Istanbul non credette potesse essere realizzato e rifiutò) ma armi e macchine d'assedio. Lo fece, naturalmente: ma anche così, non rivelò tutto ciò che sapeva e aveva immaginato. Salutiamoci con le sue parole: 
"[le invenzioni grazie a cui posso rimanere a lungo sott'acqua, o senza mangiare] non le pubblico e non le divulgo, per ragione della natura malvagia degli uomini, che le userebbero come mezzi di distruzione, affondando le navi con il loro equipaggio".

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